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Mausoleo dei primi Cristiani sul Bastione del Sangallo

 

Roma 1994

Paolo Zermani, Con Giovanni Polazzi. Collaboratore: Norikyo Iizuka.

Fotografie: Mauro Davoli

 

L'edifìcio sacro di Roma nasce come incisione, scavo sul corpo della città.
Perché Roma è sotterranea, in grande parte, e anche grande parte della Roma emersa è stata scavata. Lo scavo rappresenta una ricerca di verità indirizzato verso la terra, come la cupola è una ricerca di verità indirizzata verso il cielo.
L'edifìcio è inciso sul Bastione del Sangallo, presso le Mura Aureliane, la Porta Ardeatina e le Terme, nel confine tra città e campagna, luogo di catacombe, ruderi, scavi, natura.
Da Piranesi in poi, Roma ha vissuto come città riscoperta e misurata, rappresentata e trasportata come reliquia nelle incisioni. Il valore del rilievo della rovina e dello scavo hanno costituito parte consistente del proprio essere.
Roma ha peregrinato per secoli all'interno della distanza tra terra e cielo, offrendo rifugio nella terra ai primi cristiani e cercando la salita celeste rappresentata dalla spirale a Sant'Ivo, dalla cupola a San Pietro o nel Pantheon, cupola estrema perché aperta in sommità e attraversata al vero dagli elementi.
Ancora, a metà del Novecento, le misurazioni dei monumenti di Wolfango Frankl hanno avuto un ruolo preciso nell'architettura ridolfiana.
Poi un inspiegabile silenzio ha interrotto il flusso delle misure.
Roma è quindi ritornata a terra, sostando archeologica, ma sconosciuta o aggredita: ha dimenticato la aspirazione alla rappresentazione di distanza dello spirito che era propria agli uomini e ai muri della città
antica, che si rilevava negli impianti dissotterrati e nelle rovine.
Ora all'esterno la grande croce taglia la superficie della città: quattro scale scendono verso la cripta e l'altare centrale. All'interno la grande croce di luce, ritagliando una porzione di cielo, guida verso le quattro scale che risalgono alla quota terreno: è la definizione dei punti cardinali.
Apparirà viceversa nella notte, come segnale luminoso schema di stella caduta, frammento acceso appoggiato alla pianta della città e sua unità di misura.

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