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Progetto per l’area di Speicherstadt

 

Potsdam. 1994

Paolo Zermani.
Collaboratori: Fabio Capanni, Eva Grosso, Giacomo Pirazzoli, Fabrizio Rossi Prodi,Paola Urangi.

Potsdam è inseguita dalle necessità del Panorama: le vedute sono testimonianza viva dell’influenza che il trasporto di quadri e incisioni ha avuto nella formazione della città e nella sua successiva rappresentazione.
Il progetto per Speicherstadt è ugualmente un progetto di Panorama, disteso nel sottile lembo tra Acqua e Foresta, già esplorato e regolato da Lemné, Schinkel e Persius.
E’ la naturale continuazione di un impianto urbano che ha sempre dilatato le proprie fabbriche, caserme o residenze di piacere a una docile e forse temeraria ricerca della natura, in coraggiose interpretazioni climatiche, in improbabili patii, in pergole mediterranee, in absidi bagnati.
Dalla collina, come radici del Bauhausberg, luogo simbolico ove osservare la città da quando esiste e si modifica, gli edifici progettati per Speicherstadt si allungano verso l’acqua dell’Havel.
Dal fiume, luogo simbolico del Panorama opposto, composto di battelli e vele, come lunghi pontili o magazzini, gli edifici allungano verso terra la vita dell’acqua là dove era la «città dei Mulini».
Il quadro è regolato, nell’uno e nell’altro caso, dal corpo di fabbrica su strada, che corre lungo la Leipziger Strasse, e comandato dalla grande pianta absidale del Landtag, rivolta verso la Nikolaikirche, ora suo «pendant». Dall’alto è un progetto di tetti in cui le fabbriche sono disposte planimetricamente a garantire una continua permeabilità tra fiume e collina, come cannocchiali.
All’altezza dell’occhio umano l’impianto, fortemente unitario, si fraziona, adattandosi alle funzioni richieste, in ulteriori scorci e vedute, sempre diverse, tra acqua e terra.
Una strada pedonale interna corre parallela alla Leipziger Strasse: è il primo cordone ombelicale che lega i tre diversi momenti del progetto: il Landtag, l’Hotel con Kongressbereich, l’Ausstellungbereich. Analogo processo si ripete sulla riva dell’Havel che i corpi di fabbrica, a intermittenza, arrivano a lambire; una strada pedonale corre lungo il fiume, continuamente variata, in interni-esterni, avvicinandosi e allontanandosi di qualche metro dalla riva, perché i lunghi corpi edilizi si svuotano nelle loro falangi estreme divenendo luoghi da attraversare.
La promenade tra natura e arte, come lo spazio dei busti contrapposti di Federico Guglielmo IV e della moglie Elisabetta nella Römischer Bäder, avviene così tra interni che sono esterni ed esterni che sono interni.
La sede del Landtag è caratterizzata da una zona d’accesso sulla Leipziger Strasse da dove si diparte un lungo edificio rappresentativo lineare che affiora verso la strada stessa forando il corpo di fabbrica di spina. Questo edificio è decisivo nella formazione di una piazza triangolare segnata da uno scalone che al proprio esterno, verso l’acqua, trova conclusione nella zona dell’Assemblea, un grande edificio absidale, il cui asse principale è rivolto in direzione della Nikolaikirche, bagnato dall’acqua dell’Havel. Al centro della piazza, sullo spigolo della scala, è posta a dimora una quercia.
L’altro lato della piazza è chiuso dai due edifici dell’amministrazione. Sul grande abside si può salire per osservare la Nikolaikirche e il paesaggio.
La sede dell’Hotel e la Kongressbereich sono separate dal Landtag perché l’acqua dell’Havel viene lasciata entrare verso terra formando un canale parallelo ai corpi di fabbrica, ma sono collegate ad esso dal percorso pedonale verso la Leipziger Strasse e dalla promenade sulla riva del fiume.
Anche in questo caso nasce una piazza singolare, caratterizzata da un edificio di maggiore altezza, posto al centro e da quattro edifici, collocati due a due sui lati opposti.
La zona dell’Austellungbereich è a sua volta separata dall’hotel e Kongressbereich da un canale d’acqua parallelo ai corpi di fabbrica e collegata attraverso i due percorsi, verso la strada e sul fiume. Qui il disegno dello spazio viene costruito in stretta relazione con i due edifici esistenti di Persius e di Schinkel, che si conservano, esaltando il rapporto: dalla promenade interna, secondo l’impianto dell’edificio di Persius, si scopre una nuova piazza, costruita tra l’esistente e i nuovi corpi di fabbrica allineati, ma di lunghezze differenti, destinati a ospitare gli stands.
In queste piazze interne, sempre diverse come le funzioni ospitate, il Panorama si traduce, nella vista dal basso, in scorci e vedute, interni ed esterni secondo il carattere di Potsdam. Ciò è particolarmente emblematico nella piazza del Landtag, dove il visitatore, entrando, trova una spazio chiuso sul fondo dal grande volume ospitante l’assemblea, ruotato verso la Nikolaikirche: via via che si avvicina sente lo spazio aprirsi verso l’Havel ed è portato a osservarlo, se sale la grande scala, o addirittura a cercarlo, se scende verso il fiume, sull’erba, inseguendo il profilo dell’abside.

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