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Asilo nido a Medesano


Parma 2008-2010


Progetto architettonico: Paolo Zermani, Eugenio Tessoni.
Progetto strutturale: Giorgio Avanzini.

Fotografie: Mauro Davoli


Medesano, l’antica Mediane citata dal diario di viaggio verso Roma del vescovo Sigerico verso la fine del X° secolo, è stata per otto secoli segnata da un modesto insediamento, prevalentemente sparso intorno al percorso fondamentale della Via Francigena o Romea, fondamentale percorso europeo verso Roma.
E’ il paesaggio che l’ingegnere farnesiano Smeraldo Smeraldi disegna, intorno al 1601, punteggiato dalla presenza della case-torri, un tema tipologico significativo dell’insediamento agricolo difensivo caratterizzato da una combinazione tra la casa colonica tradizionale, il rustico e, appunto, la torre.
Questo tema, ormai sopravvissuto solo in alcune situazioni insediative poste nella collina a monte del paese o nella valle verso il fiume Taro, ha costituito fino a metà dell’Ottocento l’elemento architettonico caratterizzante del paesaggio architettonico rurale di Medesano.
L’Asilo nido progettato è da prevedersi collocato nel lotto trapezoidale posto lateralmente alla Scuola media esistente nel centro abitato di Medesano in Via De Gasperi.
Il lotto è circoscritto, oltreché dalla scuola media, dalle due vie De Gasperi e Salvetat e da una edilizia condominiale a sud.
II nuovo Asilo nido di Medesano si costituisce palesemente come un frammento, quasi teso a completare provvisoriamente le edificazioni scolastiche esistenti, la scuola media e la palestra, con un corpo a elle, un accenno di corte, aperto verso la Via De Gasperi e il frammento verde di piante autoctone messe a dimora alcuni anni or sono, che si trasforma così nel giardino del nuovo Asilo nido.
Un porticato segue infatti la dorsale interna del corpo a elle, dispiegandosi su tutta la sua lunghezza, circondando le piante conservate e trapiantate e costituendosi come luogo riservato.
Si ottiene in tal modo un semichiostro protetto, particolarmente adatto alla realizzazione di condizioni di riservatezza adatte alla funzione allocata.
Il punto d’incontro dei due corpi della elle, su via Salvetat, è caratterizzato dalla maggiore altezza del fabbricato, che qui localizza il proprio ingresso e fulcro distributivo, accennando a un inizio di torre quadrata.
La proposizione della corte e della torre, attraverso l’accenno di frammenti architettonici, è esplicitamente rivolta alla considerazione che i bambini frequentanti l’asilo, gli insegnanti e i genitori possano riconoscere figure architettoniche famigliari, filtrate dal salto scalare che l’occhio
del bambino produce sulle cose: lo spiazzamento dimensionale che accompagna, nei bambini, il modo di rappresentare il mondo reale già visto e conosciuto.
L’asilo come grande e rassicurante casa, analoga alle immagini che i bambini stessi disegnano, composta nei materiali e nei colori (il mattone rosa) che loro stessi osservano nel paesaggio ancora rurale della campagna medesanese.

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